Sigla di apertura in dissolvenza.
Telecamera in primo piano sul volto di Gino Testa, il
conduttore.
“Gentili telespettatori buonasera; benvenuti alla puntata
845 di Bocca a Bocca, una puntata veramente eccezionale – come sempre, del
resto – perché abbiamo un ospite importantissimo: il navigatore interstellare
che, non più tardi di quattro giorni fa, è atterrato qui a Roma con la sua
astronave.”
La telecamera inquadra un bell’uomo dai capelli brizzolati, che,
seduto sulla poltroncina, ringrazia con un cenno del capo e un timido
sorrisetto. Applauso.
“A condividere con me quest’onore, e ancora una volta la
nostra rete è la prima, nell’intervistare pubblicamente il nostro visitatore,
altri ospiti d’eccezione: lo psicologo comportamentale Giorgio Cochiei,
professore all’università di Roma, il generale Onofrio Iorillo, consigliere per
la sicurezza della Presidenza della Repubblica, l’opinionista Luciana
Selvaggelli e infine, ma non certo in ordine di importanza, il Ministro
dell’Interno, Onorevole Anteo Gaslini. Buonasera, buonasera ai nostri ospiti.”
La telecamera riprende i quattro, seduti in poltroncine di
fronte all’alieno. Applausi.
“Ecco, comincio subito con un mio imbarazzo: signor
visitatore, come devo chiamarla?” Sorrisetto nervoso.
L’alieno risponde, con una voce calma e profonda.
“Da dove vengo io i nomi non hanno più molta importanza, noi
comunichiamo in maniera telepatica e introspettiva, quindi non usiamo nomi.”
“Mi scusi” intervenne lo psicologo, “intende dire che non
usate i nomi perché avete raggiunto una livello, diciamo, quasi simbiotico?”
L’alieno sorride.
“Non vorrei sembrare troppo pedante, o puntualizzare troppo,
ma mi rendo conto che non sapete nulla su di noi e quindi devo fare delle
precisazioni: noi non intendiamo
dire, noi diciamo e basta e, per rispondere alla sua domanda in modo esaustivo,
non usiamo i nomi perché la nostra comunicazione è intracorporea: noi entriamo
nella mente dell’altro. Per fare un esempio comprensibile agli umani noi sentiamo la voce della persona con cui
parliamo. Spero di essere stato chiaro.”
Interviene Testa. Abbozzando un sorrisetto:
“Ma quindi io, da comune mortale, come devo chiamarla?
Perché sa, qui da noi, sulla terra, sentire delle voci non è proprio un segno
di intelligenza superiore.”
Risate del pubblico e degli ospiti.
L’alieno sorride educatamente.
“La sua esigenza è dettata dalla forma di comunicazione e
dal costrutto sociale del suo paese, ne siamo coscienti e non siamo contrari a
questo: può chiamarmi Comandante.”
Primo piano del generale, che si irrigidisce sulla poltrona.
“Lei è un militare?”
“Signor Generale, la nostra società ha tempo superato la
necessità di militari, eserciti e armi, abbiamo mantenuto solo una
classificazione gerarchica basata sui gradi di riporto che ognuno di noi ha all’interno
della struttura sociale che…”
Interrompe il ministro dell’interno:
“Quanta gente comanda lei? Dove sono? State preparando altri
sbarchi?!”
L’alieno appare seccato dall’interruzione, poi sorride e
risponde:
“In qualità di comandante della missione di intervento su
Terra io ho 200.000 riporti, tra diretti e indiretti; e nessuno sbarcherà dopo
di me perché sono già tutti qui, sul vostro pianeta.”
Brusio nel pubblico, il generale si volta verso il ministro
dell’Interno e lo guarda, stupito.
L’alieno riprende, sempre con tono moderato.
“Alla fine del periodo a cui voi vi riferite come seconda
guerra mondiale, richiamati dalla perturbazioni cosmiche causate da due
esplosioni nucleari, la conduzione interstellare che io rappresento ha deciso
che era meglio osservare l’evoluzione su Terra, perché era sembrato stesse
deviando dal percorso prestabilito…”
L’opinionista scuote i capelli biondi, si protende verso
l’alieno stringendo le palpebre e chiede:
“Scusi eh, ma stabilito da chi!?” Mormorii di approvazione nel
pubblico.
“Dalla natura evolutiva del sistema interstellare, che
regola lo sviluppo degli abitanti di ogni pianeta in modo da permettere a tutti
il percorso naturale verso la trasformazione superiore.”
L’opinionista torna ad appoggiarsi allo schienale della
poltroncina, accavallando le lunghe gambe, su cui la telecamera indugia.
Testa riprende la parola.
“Quindi, Comandante, la Terra è inconsapevolmente parte di
una… una specie di federazione tra pianeti…”
“Tra sistemi stellari, o solari” Interruppe l’alieno
“Tra sistemi solari, grazie, che ci osservano, ci
controllano?”
“Proprio così, è la natura stessa del sistema, che regola
l’evoluzione dei singoli pianeti.”
Il Ministro dell’interno si raddrizza sulla poltrona.
“Ma con che regole? Chi le decide? Perché noi non siamo
stati interpellati e coinvolti!? Siamo un pianeta importante, con una storia,
con una evoluzione, come dice lei, di tutto rispetto!”
L’alieno ispira profondamente, quasi sconsolato.
“Signor Ministro, mi permetta di delucidarla in merito: Terra,
nel sistema interstellare, è un pianeta di quarta fascia; voglio dire che ci
sono pianeti che, per dimensioni e popolazione vivente, sono venti, trenta
volte più grandi; i pianeti di prima fascia, sono solo sei nel sistema, hanno
popolazioni che variano dai 200 ai 400 miliardi di individui, con stati di
sviluppo decisamente più avanzati. La dimostrazione che Terra è un pianeta
giovane, tecnologicamente arretrato e, ed è questo il punto più importante,
evolutivamente fermo, se non in regressione.”
Il generale sbotta.
“Ma lei lo sa che noi siamo stati sulla luna? Che abbiamo
sonde in perlustrazione nello spazio profondo!? Che presto avremo missili con
capacità interplanetaria? Questa la chiama tecnologia arretrata!?”
L’alieno sorride.
“Generale, io vengo da un sistema stellare a 25 anni luce da
Terra. Per arrivare ci ho messo tre delle vostre ore, perché – da tempo – non
usiamo più mezzi di locomozione, tantomeno con combustibili di origine
fossile!”
Il silenzio cala nello studio. Testa consulta nervosamente i
suoi appunti, poi sorride e si si rivolge all’alieno
“Mi scusi ma questo non mi torna, lei è atterrato con un
astronave qui a Roma, o sbaglio?”
Timidi applausi tra il pubblico, il ministro dell’interno
sorride, soddisfatto.
“No, lei ha ragione, dottore. Quando ci palesiamo a forme di
vita più arretrate usiamo gli elementi iconografici che ci permettono di
stabilire un contatto. Su Terra, da tempo, immaginate che le altre entità viventi
giungeranno sul pianeta con gli stessi veicoli che abbiamo usato decine di
migliaia di anni fa, quando abbiamo iniziato il processo evolutivo del pianeta.
Io, oggi, appaio a voi in una forma simile alla vostra, per una questione di
comunicazione, e l’astronave a cui lei fa riferimento è stata approntata da
alcuni dei miei riporti in un capannone affittato sulla Salaria proprio per
questo scopo.”
Il Ministro dell’interno si alza in piedi.
“Un capannone sulla Salaria! Ma per chi ci piglia questo
qui!? Io sono il ministro dell’interno e voglio, anzi esigo, di confrontarmi
con i suoi superiori immediatamente! Noi rappresentiamo una civiltà millenaria,
con valori morali, etici e religiosi, non accetto di farmi dare lezioni dal
primo alieno che passa, sulla base di una supposta predominanza sul genero
umano poi!!”
Applausi in studio anche dagli altri ospiti.
L’alieno abbassa il capo e sbuffa, poi lo rialza.
“Io credo che sarebbe più giusto dire primogenitura, signor
Ministro dell’Interno. Noi siamo stati come voi, prima di voi. Quando siamo
giunti su questo pianeta eravamo già a uno stadio evolutivo superiore al vostro
attuale; abbiamo, per legge naturale, istillato il germe evolutivo anche su Terra,
selezionando i primati rispetto ad altre forme di vita, perché ci era sembrato
di riconoscere i tratti necessari al percorso evolutivo fatto anche in altri
pianeti” si interruppe “certo, non potevamo immaginare che…”
“Cosa!?” chiede Testa
“Che il percorso evolutivo si sarebbe interrotto, che
sarebbe regredito…”
“Ah!” ridacchia il ministro “adesso siamo dei regrediti!” ma
lo studio tace.
“Eh sì, signor Ministro. Avevamo previsto il conflitto
mondiale, ma non due, a poca distanza tra l’altro, e certo non l’atroce sviluppo tecnologico cui ha dato vita il
secondo. Invece di comprendere, come in altre civiltà, che la guerra totale era
momento di arresto evolutivo i terrestri ne hanno fatto un meccanismo in
perenne movimento, hanno eletto il conflitto a loro motore, in tutti i campi.”
“Ma, scusi” la telecamera inquadra Testa “dalla fine della
seconda guerra mondiale il mondo ha conosciuto il più lungo periodo di pace
che…”
“Quale mondo!” L’alieno alza la voce, gelando ospiti e
pubblico.
“La vostra tanto celebrata seconda guerra mondiale non è mai
finita! Dal vostro 1945 ogni anno solare, ognuno, ha conosciuto conflitti
grandi e piccoli in tutto il pianeta, fate finta di non saperlo!?”
“Avete istituito il conflitto come vostro unico stimolo allo
sviluppo, e se non c’è un nemico ve lo inventate! Assistete al dissolversi di intere
popolazioni, di intere società, arrovellandovi su chi ha torto e chi ha
ragione, e intervenite solo in nome di qualche interesse economico che vi siete
inventati, se proprio dovete.”
“Negli ultimi quarant’anni avete istaurato un meccanismo di
impoverimento culturale legato al controllo della popolazione, state creando
una civiltà basata sull’idiozia e sulla paura, con individui che vaneggiano di
scie chimiche nei cieli e non si preoccupano del fatto che la sovrappopolazione
bovina, sviluppata per motivi economici e con metodi incontrollati, sta
distruggendo l’ecosistema del pianeta!”
“Ma a voi cosa ve ne frega!?!?” l’urlo del ministro
interrompe lo scatto d’ira dell’alieno.
“Come dice, scusi?”
“Ha capito benissimo! A voi cosa ve ne frega di come si evolve
il nostro pianeta!? Chi siete? I maestrini che ci vengono a dare le
bacchettate!? Se, come dice lei, rispettate la legge di natura allora sappiate
che la nostra legge di natura si basa
sull’autodeterminazione, sulla lungimiranza di chi governa e sul diritto di
governare basato sul voto di tutti! Questa è la democrazia, lo sapete cos’è la
democrazia!? Qui da noi ognuno ha il diritto di votare e di esprimere la sua
scelta, qui non ci facciamo scegliere chi comanda da alieni, immigrati o altri!
Qui siamo a casa nostra e facciamo quello che vogliamo noi!”
Applausi.
L’alieno scuote la testa.
“Cosa c’è? Non le piace il mio tono?” ride, soddisfatto, il
ministro.
“Io non sono qui per giudicare, Signor Ministro. Né il suo
tono, né le sue parole. Io sono stato mandato a correggere e, mi creda, è un
caso veramente eccezionale.”
“Perché?” Chiede lo psicologo.
“La conduzione interstellare non interviene mai nello
sviluppo evolutivo che avviene nei vari sistemi, se lo fa è solo per impedire
ripercussioni verso altri sistemi.”
“Ma se ci è venuto a rinfacciare che siamo arrivati a
malapena sulla luna! Di che ripercussioni sta parlando?” ironizza il ministro.
”Quelle che, per voi, sono state due esplosioni di ordigni
nucleari nel vostro 1945 hanno avuto ripercussioni che i vostri scienziati non
potevano neanche immaginare…”
“Ah! È lì che siamo diventati tutti scemi?” ridacchia il
ministro.
“No, le onde termiche elettro-magnetiche che avete
rilasciato nel cosmo, quello che voi cercate di spiegare con la vostra teoria
dei quanti, hanno distrutto, nel corso degli ultimi anni, sette pianeti che voi
ancora non avete nemmeno individuato.”
Silenzio in sala.
“Sette pianeti che erano a stati evolutivi diversi: alcuni
primordiali, altri più avanzati del vostro.”
“Ora, Terra ha conosciuto un proliferare di questi ordigni,
anche molto più potenti dei due usati quell’anno, e questo, insieme alla
regressione evolutiva di cui ho parlato, ha indotto la conduzione interstellare
ad intervenire.”
“E quindi” chiede Testa, “Cosa farete? Smantellerete gli
arsenali nucleari?”
“Noi no, quello lo farete voi.”
“E come ci convincerete?” chiede il generale “Con l’uso
della forza?”
“No, signor Generale, glie l’ho già detto: sono millenni che
abbiamo abolito l’uso della forza. Lo farete voi stessi perché verrà meno
quella parte della popolazione terrestre che, indebolita da voi stessi nelle
facoltà cerebrali, rappresenta una regressione evolutiva.”
“Verrà meno in che senso?” Chiede il Ministro “Allestirete
dei campi di concentramento? Li deporterete su qualche altro pianeta?”
L’alieno scuote la testa.
“Purtroppo questa soluzione non è possibile, gli unici
pianeti che hanno accettato non hanno condizioni ecocompatibili con la vita
terrestre.”
Testa, visibilmente atterrito, fa la domanda.
“E quindi, come farete?”
L’alieno estrae un oggetto dalla tasca della giacca, il
generale scatta in piedi, ma l’alieno gli fa segno, con la mano, che non deve
preoccuparsi.
“Questo è un convertitore materiale, tutti i miei riporti ne
hanno uno. Permette la riconversione in materiali organici primari di ogni
forma umana vivente che rappresenta una regressione evolutiva.”
“In sostanza” dice Testa con un certo tremore nella voce
“Lei sta dicendo che, con quell’arnese, degli esseri umani che avete stabilito
essere dei regrediti spariranno dal pianeta?!”
L’alieno annuisce.
“Proprio così, in maniera istantanea e, mi creda, indolore.
Vede, è semplicissimo: basta spostare questa levetta…”
Clic.
“Mi perdoni” lo ferma Testa, “ma credo che, prima che lei
tocchi quella levetta sarebbe opportuno calcolare le dimensioni del danno che
ne potrebbe derivare in tutto il Paese, in tutto il pianeta…”
“Non si preoccupi”, risponde sorridendo l’alieno “Abbiamo
calcolato tutto.”
“Eh no” risponde seccato Testa “chiedo scusa ma, con tutta
la sua evolutissima intelligenza, prima di attivare questa “cosa” lei dovrebbe
avere almeno l’umiltà di chiarire le possibili ripercussioni sulla sicurezza
del Paese con il Ministro dell’Interno, non è vero Signor Ministro? Signor
Ministro! Onorevole Gaslini! Ma… dov’è andato!?”